Bassetti, l'influenza arriva prima, rischiamo 20 milioni casi
L'infettivologo, "l'anticipo è legato a virus H3N2 con varianti"
"È un virus molto furbo, muta come il Covid, e le nuove varianti riescono a evadere sia l'immunità naturale sia quella indotta dai vaccini precedenti. O fai il vaccino nuovo oppure gli anticorpi non lo riconoscono. Rischiamo 20 milioni di casi". Così Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, all'ANSA, commentando la nuova stagione influenzale. Per l'infettivologo, l'anticipo è legato soprattutto al predominio del virus H3N2, che presenta numerose varianti in circolazione. "Il quadro clinico sembra essere una classica influenza ma con una componente anche gastrointestinale. I dati inglesi già parlano di un mezzo disastro: pur essendo una popolazione molto vaccinata, l'influenza è arrivata prima del previsto. Lo stesso sta accadendo un po' ovunque e ormai anche in Italia: abbiamo già più di 2 milioni di persone che hanno avuto l'influenza solo a novembre". A favorire la rapida diffusione è stata la popolazione infantile. "i bambini non hanno né immunità naturale né vaccinale: asili, elementari, ovunque trovi malati con febbre e raffreddore in numeri che di solito vediamo a febbraio". L'anticipazione del virus potrebbe tradursi, secondo Bassetti, in una stagione pesantissima: "negli ultimi due anni abbiamo avuto 15 e 16 milioni di casi. Se il buongiorno si vede dal mattino, quest'anno rischiamo 18-20 milioni di casi: un italiano su tre". Sul fronte delle cure, Bassetti è netto: "no agli antibiotici: non servono e fanno solo danni, limitare integratori, assumere paracetamolo solo con febbre oltre i 38-38,5°C, gli antinfiammatori (ibuprofene, ketoprofene, aspirina) solo se c'è importante infiammazione delle alte vie respiratorie, riposo, isolamento e mascherina quando occorre". E poi alimentazione equilibrata: "Le vitamine devono venire dalla dieta, non dagli integratori: frutta, verdura, agrumi". Per Bassetti la soluzione resta una sola: vaccinarsi. "Il vaccino non è un favore che fate al sistema sanitario, ma a voi stessi. L'influenza non è mai banale".
M.Tran--RTC