Studio Statale Milano su disregolazione della sintesi proteica
Aiuta a capire tumori e patologie neurodegenerative
Uno studio coordinato dall'Università Statale di Milano e dalla Fondazione Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (Ingm) apre nuove prospettive per la comprensione delle malattie associate alla disregolazione della sintesi proteica, tra cui tumori e diverse patologie neurodegenerative. I risultati, pubblicati su Molecular Cell, pongono inoltre le basi per approfondire il ruolo delle infezioni virali, rivelatesi un fattore inaspettatamente coinvolto nella riduzione della sintesi proteica. La ricerca è il frutto di un lavoro durato otto anni, realizzato grazie all'uso di tecniche "omiche" e molecolari applicate a modelli cellulari e murini geneticamente modificati. È stata realizzata grazie al sostegno di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, Fondazione Telethon, Fondazione Invernizzi e del progetto Pnrr 'Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA' nell'ambito dello Spoke 9, a guida dell'Università Statale di Milano. I risultati potrebbero essere utili per sviluppare terapie capaci di modulare la velocità di traduzione e per comprendere i meccanismi che regolano la quiescenza e la riattivazione cellulare. "Il prossimo passo - spiega il professor Stefano Biffo, che ha coordinato lo studio - sarà lo sviluppo di farmaci capaci di intervenire direttamente sul processo di fosforilazione, potenzialmente mirati a livello molecolare a tumori epatici e linfomi, ma anche a malattie ereditarie rare come la sindrome di Shwachman-Diamond".
T.A.Smith--RTC