

Il pianista Pietro Fresa suona in ricordo di Michele Casali
Il 10 giugno al Centro San Domenico di Bologna
Lucio Dalla gli faceva ascoltare le sue canzoni in anteprima, Francesco Guccini lo definì Nero Wolf, ma a Bologna è ricordato come il fondatori dell'Osteria delle Dame e del Centro San Domenico dove, tra le tante personalità della cultura cattolica e laica, nel 1975 passò anche il cardinale Karol Wojtyla: il padre domenicano Michele Casali, scomparso a 76 anni nel 2004, sapeva unire come pochi anime anche assai differenti fra loro. Anche quest'anno Padre Casali verrà ricordato, in occasione del XXI anniversario della morte, con l'ormai consueto ;"Concerto ;per un amico" affidato questa volta al pianista Pietro Fresa, nato un anno prima che l'amatissimo religioso bolognese se ne andò, dopo una lunga malattia. E dunque, il 10 giugno alle 21, nel Salone Bolognini, sede dei mitici "Martedì di San Domenico", risuoneranno le note delle Dodici variazioni in do maggiore di Mozart, delle Mazurche Op.33 di Chopin, della Sonata N. 9 di Scriabin e delle Variazioni e fuga su un tema di Haendel Op 24 di Brahms. A soli 25 anni, il bolognese Pietro Fresa si è rivelato come uno dei più interessanti pianisti della scena italiana, partendo proprio dalla letteratura per tastiera di Mozart, un repertorio inusuale per i virtuosi di oggi, ma che nel suo caso illumina di una sensibilità personalissima pagine come le Variazioni sulla canzone francese Ah, vous dirai-je Maman, cavallo di battaglia di pianisti come Clara Haskil e Samson François. Nel suo recital Fresa incornicia le nostalgie chopiniane per la campagna polacca e le frenetiche inquietudini della Sonata "Messa nera" di Skrjabin con un altro set di Variazioni, quelle che Brahms ricavò da un tema di Haendel, costruendo venticinque miniature di incredibile sottigliezza, capaci di competere con le Goldberg di Bach o le Diabelli di Beethoven.
B.Puglisi--RTC